"Sembra che denunciare di esagerazione e allarmismo la comunicazione del fenomeno del coronavirus significhi invitare le persone a non rispettare le normative del decreto ministeriale. Come se l'efficacia del decreto andasse di pari passo con la comunicazione che ne danno i mezzi di informazione.
Ciò che vale per ogni forma di comunicazione quotidiana vale a maggior ragione per una comunicazione mediatica: che comunicare è "selezionare" cosa raccontare, le parole con cui raccontarlo e il modo di farlo (che può andare dalla struttura sintattica di un discorso alla frequenza della sua ripetizione). Anche l'appello a dati matematico-scientifici è una forma di comunicazione che nasconde dietro una apparente oggettività del dato i criteri relativi di decisione, perché relazionati a ciò che si sta cercando.
Se un modo di raccontare viene criticato perché mira alla produzione di timore, e se questa critica non può essere accettata per salvare l'osservanza di un decreto, ecco qui stabilita l'equivalenza, terrificante, tra paura indotta e rispetto delle regole, e soprattutto tra comunicazione e potere."
Liberazione planetaria - L'umanità è di fronte ad un salto di consapevolezza, è necessario liberarsi dai condizionamenti e che le verità negate vengano alla luce.
Commenti
Posta un commento
I commenti sono moderati. Solo commenti rispettosi e civili sono pubblicati.