Individui a servizio del sociale o naturale armonia tra gli uomini derivata dal riconoscimento del proprio vero Se?
Quando una forma di vita individuale […] è colpita da una crisi radicale […] può morire o estinguersi, oppure elevarsi al di sopra delle limitazioni del suo condizionamento con un salto evolutivo.
Eckhart Tolle
Se ci identifichiamo con la nostra mente, se ci riteniamo individui separati uno dall’altro, in competizione e spesso in opposizione, la volontà di porre rimedio alle conseguenze di questo stato di cose porta ad atteggiamenti di tipo socialistico, alla necessità di annullare l’individuo o metterlo al servizio della società, in attività ‘sociali’.
Storicamente è noto che questi metodi non hanno sortito i risultati voluti, anzi sono stati purtroppo usati per scopi ben diversi, dove l’annullamento dell’individuo ha lasciato strada a forme dittatoriali, con il pretesto della pacificazione e del bene comune.
ORA esiste un’altra strada.
E’ una strada che prevede l’abbandono dei condizionamenti, la necessaria riscoperta della propria identità. La consapevolezza di essere punti focalizzati di un unica coscienza, che gioca a fingersi separata per creare e scoprirsi.
Quando ritroviamo noi stessi, come manifestazione di un unica coscienza, non ‘sbagliamo’, non ‘siamo cattivi’, non attacchiamo gli altri per difendere una identità illusoria
Questo non annulla la necessità di difendere il proprio veicolo fisico (corpo) o di provvedere ad esso, ma annulla la necessità di attaccare gli altri perchè visti come qualcosa di separato e in competizione con noi. Annulla la necessità di ‘servire’ nel sociale perchè annulla la necessità della sua esistenza.
oltre12.net
Commenti
Posta un commento
I commenti sono moderati. Solo commenti rispettosi e civili sono pubblicati.