Il debito pubblico, peraltro, è uno strumento dello Stato, non un problema come i fedeli adepti della religione di Bruxelles tentano di farvi credere da anni, perché "debito pubblico" significa in realtà strade, autostrade, ferrovie, infrastrutture che i nonni lasciano ai nipoti. C'è un limite alla spesa che è possibile soddisfare in questo modo? Certamente: il limite sarà raggiunto quando tutti i 2,7 milioni di disoccupati avranno finalmente un lavoro, mentre l'Europa viceversa costringe l'Italia ad avere una disoccupazione strutturale (da non sforare) fissata al 9,1%, in nome del contenimento dell'inflazione. È l'apoteosi della follia tecnoburocratica della finanza speculativa elitaria e globalista. E tutto mentre l'Italia è il terzo paese al mondo, dopo Usa e Germania, per riserve auree, con le sue 2.158 tonnellate. Si tratta dell'oro che abbiamo acquistato con il sudore della nostra fronte, ma il modo migliore per cancellare un diritto è farvi pensare che sia un privilegio.
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