Non è notizia di oggi, ma un lavoro di ricerca paziente, iniziato negli anni trenta del secolo scorso, che sempre più evidenze sperimentali, possibili, soprattutto negli ultimi anni, grazie al progresso tecnologico, continuano a confermare.
Dagli anni trenta qualcosa non quadrava nella fisica classica, quella che vede la materia come unica cosa esistente, in modo oggettivo, indipendentemente dall'esistenza di un osservatore, e in cui la coscienza è la semplice conseguenza di (complesse) aggregazioni di materia.
Prima dal punto di vista teorico, e recentemente dal punto di vista sperimentale, alcuni fatti proprio non sono spiegabili dal paradigma materialistico. Si pensi che Einstein, pur creatore della magnifica Teoria della Relatività (che formulò in pochi anni, e che pur rimane nell'ambito convenzionale della realtà oggettiva), passò gli ultimi 28 anni a cercare, senza riuscirci, di confutare quei risultati che sembravano impossibili. Solo dopo la sua morte la tecnologia consentì la realizzazione di osservazioni sperimentali non confutabili.
Alcuni esempi:
- Non località. Alcune particelle si influenzano istantaneamente a qualsiasi distanza (teoricamente anche infinita)
- La semplice osservazione (o non osservazione) di alcuni fenomeni (comportamento di elettroni e fasci luminosi) ne determina il modo in cui accadono, addirittura in modo retroattivo temporalmente, influenzando il comportamento nel passato del fenomeno stesso
- La non validità sperimentale del "Macrorealismo", secondo cui quanto rilevato nell'ambito sub-atomico non si applicherebbe alla 'macro' realtà.
Le conseguenza portano alla necessità di formulare ipotesi che stravolgono la percezione del mondo descritta dalla fisica classica:
- Il mondo descrivibile come un qualcosa simile ad una 'simulazione al computer'
- La realtà tridimensionale come risultante dalla proiezione olografica di una sorgente bidimensionale
- La necessità di una Supercoscienza (sistema di consapevolezza) che 'crea' la realtà percepita.
Tutto questo, e molto altro, detto da scienziati accademici accreditati, la cui maggioranza ha ormai il 'coraggio' di formulare, e dimostrare, tali ipotesi.
Imperdibile il seguente video, seppur impegnativo, ma di una chiarezza esemplare. Ha sottotitoli in inglese attivabili con (ottima e comprensibile) traduzione automatica del testo in italiano attivabile.
Dagli anni trenta qualcosa non quadrava nella fisica classica, quella che vede la materia come unica cosa esistente, in modo oggettivo, indipendentemente dall'esistenza di un osservatore, e in cui la coscienza è la semplice conseguenza di (complesse) aggregazioni di materia.
Prima dal punto di vista teorico, e recentemente dal punto di vista sperimentale, alcuni fatti proprio non sono spiegabili dal paradigma materialistico. Si pensi che Einstein, pur creatore della magnifica Teoria della Relatività (che formulò in pochi anni, e che pur rimane nell'ambito convenzionale della realtà oggettiva), passò gli ultimi 28 anni a cercare, senza riuscirci, di confutare quei risultati che sembravano impossibili. Solo dopo la sua morte la tecnologia consentì la realizzazione di osservazioni sperimentali non confutabili.
Alcuni esempi:
- Non località. Alcune particelle si influenzano istantaneamente a qualsiasi distanza (teoricamente anche infinita)
- La semplice osservazione (o non osservazione) di alcuni fenomeni (comportamento di elettroni e fasci luminosi) ne determina il modo in cui accadono, addirittura in modo retroattivo temporalmente, influenzando il comportamento nel passato del fenomeno stesso
- La non validità sperimentale del "Macrorealismo", secondo cui quanto rilevato nell'ambito sub-atomico non si applicherebbe alla 'macro' realtà.
Le conseguenza portano alla necessità di formulare ipotesi che stravolgono la percezione del mondo descritta dalla fisica classica:
- Il mondo descrivibile come un qualcosa simile ad una 'simulazione al computer'
- La realtà tridimensionale come risultante dalla proiezione olografica di una sorgente bidimensionale
- La necessità di una Supercoscienza (sistema di consapevolezza) che 'crea' la realtà percepita.
Tutto questo, e molto altro, detto da scienziati accademici accreditati, la cui maggioranza ha ormai il 'coraggio' di formulare, e dimostrare, tali ipotesi.
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