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Informazioni confemano: la crisi è finita

Pubblico queste informazioni per far fronte ai vari '... c'è la crisi', 'è la crisi quindi ...' che certamente tutti abbiamo sentito dire, ormai da qualche anno, da passanti, amici, e colleghi.

Per risolvere e affrontare una crisi bisogna comprenderne le cause più a monte, per determinarne il fondamento e le soluzioni.

Quanto qui segnalo (un articolo, un lungo ma assolutamente imperdibile video, ed un secondo breve video) sottolinea tre sfaccettature, non esattamente coincidenti, di ciò che sta alla base del sistema finanziario attuale. Le informazioni di cui veniamo in possesso ci dimostrano che la crisi (che, giusto per chiarire da subito è crisi del debito) non era inevitabile, anzi tanto prevedibile da essere considerabile come pianificata, ad un certo livello. Così che non potremo più dire 'è la crisi'.


Peraltro chi segue questo blog sa che dinamiche globali stanno utilizzando una 'dialettica hegeliana' di cui l'aspetto finanziario è una delle componenti per muovere la realtà in un senso prestabilito, o forse indurci a muovere la nostra realtà nel senso che il nostro stato di percezione/consapevolezza vorrà creare.

Tutto quello che sperimentiamo è, ad un certo livello di consapevolezza, una libera creazione della Sorgente che si rende visibile nelle incarnazioni 'individuali'. E' il nostro stato di percezione dell'immagine di noi stessi e della realtà che proiettiamo all'esterno che pone in atto la vera creazione. E se è vero che il nuovo mandato della Sorgente è il riconoscersi Sorgente, queste informazioni contribuiscono a fare chiarezza sulle  'vecchie' strutture della percezione della realtà che sostituiremo con una nuova creazione.

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Del primo articolo, pubblicato da Dodicesima.comlascio anche l'introduzione data da iconicon.it, che peraltro ha segnalato anche i due video che seguono. Ecco l'articolo:


Vale la pena di seguire con attenzione lo svolgersi logico di questo post, per capire come la truffa nei nostri confronti sia sotto gli occhi in bella vista, e i più non riescano neppure a vederla per il fatto che è troppo grande e semplice.
Eppure finora ha funzionato.
Finora.
Jervé

È una questione essenziale: siamo debitori o creditori?

Risposta: siamo creditori.

Marco Scurria, europarlamentare  prima in forza italia e poi per Fratelli d’Italia ha posto questo quesito nientepopodimenoche all’Eurotower, alla BCE. Nella lettera c’era questa domanda: “Su quali basi giuridiche viene iscritta come passività all’atto di emissione cioè,  all’Istituto di Francoforte sul Meno è concesso di indebitare all’origine tutto il sistema economico-finanziario dell’Eurozona, semplicemente prestando moneta creata dal nulla?”
La risposta è in questa lettera di Draghi: http://www.ecb.europa.eu/pub/pdf/other/20130716_scurria.it.pdf
Dopo aver ribadito – come se qualcuno l’avesse messo in dubbio! – che alla BCE è stato conferito, in base all’art 128 del Trattato del Funzionamento dell’Unione Europea, il compito di emettere le banconote in euro, Draghi dichiara che la credibilità della moneta unica europea dipende non solo dal corso legale (un pezzo di carta acquisisce valore non perché rappresenti un corrispettivo in metalli preziosi come l’oro, ma perché uno Stato ne garantisce il valore) ma anche dalla politica monetaria delleurosistema (ovvero le scelte che aggregato delle banche centrali nazionali dei paesi che hanno adottato l’euro fanno) e…. occhio ragazzi:DAL VALORE A FRONTE DELLE PASSIVITA’ DELL’EMITTENTE!!!!!
"Dal valore a fronte delle passività dell’emittente"

Su quest’ultimo punto vale la pena spendere due parole. Con questa dichiarazione Draghi sostiene che il valore della moneta è garantito dal fatto che le banche d’emissione iscrivono nelle passività di bilancio la moneta che creano dal nulla.
Siamo proprio asini: permettiamo a questi non eletti di usare linguaggi astrusi e incomprensibili e con questi linguaggi di ingannarci! Siamo dei fessi! Questi ci dicono che gli basta ascrivere gli euro creati dal nulla come passività nel bilancio per rendere un “valore” un pezzo di carta con su scritto delle cifre!!?? Iscrivere nelle poste passive di bilancio le monete immesse in circolazione era una prassi delle Banche Centrali quando non era in vigore il corso legale ma il Gold-Standard, ovvero quando il biglietto di banca rappresentava un valore corrispettivo in oro.
La vecchia scritta “pagabili a vista al portatore” che leggevamo sulle vecchie lire, stava proprio ad indicare che il biglietto emesso dalla banca era convertibile in oro, una convertibilità fissata dagli accordi internazionali di Bretton Woods del 1944 in 35 dollari all’oncia. Fino al 15 Agosto del 1971 (data in cui Nixon dichiarò unilateralmente l’abolizione del Gold-Standard eliminando la convertibilità e imponendo il dollaro come moneta di riserva mondiale) le Banche Centrali emettevano monete-cambiali con cui si impegnavano a pagare con il corrispettivo in oro il portatore dei biglietti di banca, motivo per cui erano legittimate a iscrivere nelle poste passive la moneta emessa: emettevano una cambiale, una promessa di pagamento.
Adesso non c’è più nessun fondamento giuridico!
L’articolo a cui fa riferimento Draghi, http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2010:083:0047:0200:it:PDF afferma l’idiozia suprema: chi iscrive a passivo nel proprio bilancio il valore monetario è proprietario del valore stesso, da cui scaturiscono le attività.
Con il giochetto di iscrivere nelle passività un pezzo di carta senza alcun controvalore, il sistema bancario eurocratico codificato giuridicamente nella BCE si appropria del valore del denaro scaturente dal sudore umano. 

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Il primo video, lungo ma assolutamente imperdibile.


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Del secondo video, indipendentemente dagli aspetti concreti trattati, che non sono di immediato collocamento da parte di chi non si interessa direttamente di gestione delle finanze pubbliche, mi preme sottolineare come Mario Draghi, che fino a qualche settimana fa mostrava una certa superiorità nei confronti della stampa, sia stato colpito 'su un nervo scoperto', tanto da tornare sui propri passi proprio per controbattere alla domanda del giornalista ......


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