Cosa significa 'non giudicare'? Come è possibile non distinguere tra buono e cattivo?
In realtà il 'non giudicare' può essere un punto chiave nella creazione del nuovo stato di percezione legato al cambiamento dello stato di consapevolezza.
Il 'buono' e il 'cattivo' esistono nella identificazione con l'individuo, che implica l'esistenza di un me, e di un altro da me.
Questi sono (stati) strumenti utili nell'esplorazione che il Tutto ha sperimentato attraverso il nostro stato di coscienza.
La consapevolezza di questo è dis-identificazione dall'idea di individuo, dall'ego-mente-pensiero e quindi dalla separazione e dal giudizio.
E' vuoto. E' stato di consapevolezza senza pensiero, che è l'Essere, la Sorgente, il non manifesto che regge tutto ciò che appare manifestarsi.
Buono e cattivo esistono, nello stato di consapevolezza della separazione.
Buono e cattivo non esistono nello stato di consapevolezza della propria identificazione con una parte (l'individuo) come limitazione dell'Essere al fine di sperimentare (creare).
Assenza di giudizio non è vittoria dell'ingiustizia. In questo stato di percezione, non esiste la separazione, il giudizio, ma esiste l'azione di presa di responsabilità diretta, nell'assenza di paura, degli 'stati energetici' di conflitto. Azione che parte da uno stato di percezione, e si manifesta immediatamente in azioni concrete. Se percorro una strada di montagna non mi arrabbio con le curve pericolose a precipizio, semplicemente le evito curvando. E se sono troppo pericolose si interviene collettivamente per sistemarle.
Non può esserci percezione dell'unità del Tutto, e stato di consapevolezza senza pensiero, senza l'assenza di giudizio, come c'è assenza di giudizio nello stato di percezione dell'individualità come limitazione al fine di sperimentare (creare), e nell'Essere.
Da ego/individuo a Essenza Eterna incarnata.
E' quindi chiaro perché alcuni stati di percezione, che ancora persistono, danno continua energia alla distinzione, al 'buono' e 'cattivo', e al giudizio.
In realtà il 'non giudicare' può essere un punto chiave nella creazione del nuovo stato di percezione legato al cambiamento dello stato di consapevolezza.
Il 'buono' e il 'cattivo' esistono nella identificazione con l'individuo, che implica l'esistenza di un me, e di un altro da me.
Questi sono (stati) strumenti utili nell'esplorazione che il Tutto ha sperimentato attraverso il nostro stato di coscienza.
La consapevolezza di questo è dis-identificazione dall'idea di individuo, dall'ego-mente-pensiero e quindi dalla separazione e dal giudizio.
E' vuoto. E' stato di consapevolezza senza pensiero, che è l'Essere, la Sorgente, il non manifesto che regge tutto ciò che appare manifestarsi.
Buono e cattivo esistono, nello stato di consapevolezza della separazione.
Buono e cattivo non esistono nello stato di consapevolezza della propria identificazione con una parte (l'individuo) come limitazione dell'Essere al fine di sperimentare (creare).
Assenza di giudizio non è vittoria dell'ingiustizia. In questo stato di percezione, non esiste la separazione, il giudizio, ma esiste l'azione di presa di responsabilità diretta, nell'assenza di paura, degli 'stati energetici' di conflitto. Azione che parte da uno stato di percezione, e si manifesta immediatamente in azioni concrete. Se percorro una strada di montagna non mi arrabbio con le curve pericolose a precipizio, semplicemente le evito curvando. E se sono troppo pericolose si interviene collettivamente per sistemarle.
Non può esserci percezione dell'unità del Tutto, e stato di consapevolezza senza pensiero, senza l'assenza di giudizio, come c'è assenza di giudizio nello stato di percezione dell'individualità come limitazione al fine di sperimentare (creare), e nell'Essere.
Da ego/individuo a Essenza Eterna incarnata.
E' quindi chiaro perché alcuni stati di percezione, che ancora persistono, danno continua energia alla distinzione, al 'buono' e 'cattivo', e al giudizio.
<3 oltre12.net
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