Promemoria UpReaction: La ricerca dell'importanza. Come le strutture di pensiero collettive ci tengono ad esse legati.
Ho già parlato delle strutture collettive di pensiero e della loro grande importanza nel comportamento delle persone nell'articolo "Le Strutture di Pensiero Collettive. Perché è così importante conoscerle."
Vediamo ora quale è il meccanismo principale che sta dietro al forte legame che queste strutture impongono a chi ne viene a fare parte: l'importanza attribuita a se stessi o a delle cose o situazioni esterne a noi stessi.
Thomas Hawk - flickr |
L'importanza per noi stessi
Può assumere volti diversi, titoli, cariche, livelli, ricchezza, considerazione sociale, ma l'importanza ricercata per noi stessi deriva proprio dal senso di irrilevanza che potremmo aver cumulato nelle situazioni della vita, fin dalla prima infanzia, a volte, in alcuni casi limite, talmente forte da diventare insopportabile.
La risposta che socialmente viene data, nell'educazione e negli esempi di chi ci è vicino, può derivare proprio dall'aver percorso questo cammino prima di noi, dall'"esperienza" che ne è derivata. Il ricercare importanza e autorità verso chi ci circonda è la risposta che pare naturale, ma l'appagamento dura poco, e costringe a raggiungere sempre ulteriori traguardi.
Inutile dire che le strutture di pensiero collettive hanno facile, facilissimo gioco presso chi cerca, a volte come unica ragione di vita, il riconoscimento della propria importanza, e lo utilizzerà per alimentarsi.
Sono queste persone che le strutture sociali prediligono e "premiano" con autorità, potere, prestigio, proprio perché disposte ad asservirsi nel nome dell'importanza. Ma l'importanza esterna è sempre legata ad una cerchia ristretta, chi fa parte del giro darà importanza, ma, non appena si cambia ambito, si cambia ambiente, anche per un breve periodo, o passa il tempo e "cambia il vento", si torna ad essere perfetti sconosciuti, e si farà di tutto per tornare nella struttura collettiva che sembra appagare la propria, interna, insignificanza.
Sottolineo che tali comportamenti sono socialmente diffusi, accettati, e non serve giudicarli. Fondamentale, adesso, è però riconoscerli, esserne pienamente consapevoli, e scegliere, volontariamente, per se stessi.
Il premio, in realtà, è una trappola che mantiene lontani perfino dall'immaginare le proprie aspettative e i propri veri desideri.
I condizionamenti a cui tutti siamo sottoposti agiscono in modo ben efficace, dal farci credere che non siamo nulla "solo polvere", un processo biologico destinato inevitabilmente a terminare, incrementando il senso di insignificanza, e la conseguente ricerca di importanza, e poi lo utilizzano per distoglierci da noi stessi.
Uscire da questo meccanismo è facile. Vediamo come.
Alice Popkorn - flickr |
Come dice il saggio, "avrai trovato quando smetterai di cercare". Anche da un punto di vista pratico l'importanza, quella vera, l'autorevolezza, viene data a chi non la cerca, a chi non vuole essere importante. Chi ti circonda si chiederà perché non cerchi importanza e concluderà che non hai bisogno di cercarla perché sei importante.
Eliminando il desiderio di importanza per se stessi, inoltre, si può essere liberi dalle strutture collettive di pensiero che, ricordiamolo, hanno energia e esistenza solo per il consenso, inconsapevole, che noi prestiamo ad esse.
Riconoscendo il proprio vero Se, che va oltre la persona e la limitatezza e la separazione, il desiderio di importanza non ha più alcun significato. Possiamo fare "quello che serve" e essere quello che siamo.
Dell'altro tipo di importanza, l'importanza data non tanto a noi stessi ma a una situazione, a qualcosa o a qualcuno, parleremo in un prossimo articolo.
oltre12.net
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